| Dove finiremo signora mia
Se il divorzio diventa legale, un minuto dopo vostro marito scappa di casa con una ballerina. Ai tempi di quella memorabile campagna politica (era il 1974), argomenti di questo calibro erano adoperati spesso e volentieri dalla propaganda antidivorzista. Non è cambiato molto, in mezzo secolo, se una gentile signora, garante per l’infanzia della Regione Umbria, annuncia che se passa la legge Zan, gli italiani si dedicheranno alla poligamia, all’incesto, al sesso con i bambini, con gli animali e perfino “con le cose”. Pratica, quest’ultima, che meriterebbe un approfondimento tecnico-scientifico. L’idea è sempre la stessa: se apri uno spiraglio alla libertà, quella ti distrugge la casa. La libertà è disordine, e dunque bisogna mantenere l’ordine. A questa idea, che è fondamento del pensiero reazionario, si può dare una veste paranoica, rendendosi ridicoli, ed è il caso della signora umbra. Oppure una veste più conciliante, e direi più civile, invitando alla prudenza: è la distinzione tra i reazionari, tendenzialmente fuori di testa, e i conservatori, che spesso hanno qualcosa di intelligente da dire. Entrambe le categorie, però, reazionari e conservatori, tendono a omettere un elemento decisivo: il caos era già compreso, eccome, nel precedente ordine. Idealizzare il passato significa barare al gioco. L’incesto, la violenza sessuale, l’abuso dei minori, nonché la discriminazione e l’odio per chi non è conforme ai canoni previsti, non sono stati introdotti da alcuna legge. Ci sono sempre stati. Sono la faccia oscura della vita. Non possono essere espunti dal catalogo delle cose umane, che è virtuoso e infame al tempo stesso. Perfino il sesso “con le cose”, signora mia, non ci crederà, ma è roba vecchia.
(Michele Serra)
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