Alla ricerca del forum perduto

Quel gran genio di Michele Serra!

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view post Posted on 8/6/2021, 16:34
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la serpe in seno al forumismo

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L’istinto della libertà

Lo sdegno che ci opprime, di fronte all’ipotesi (ahimè, ormai quasi una certezza) che una ragazza di diciotto anni, e non è certo la prima, sia stata uccisa dalla sua famiglia perché si è sottratta al matrimonio combinato, non deriva solo dalla abominevole sopraffazione fisica di un branco di maschi su una femmina giovane e sola (tradita anche dalla madre, miserabile complice del marito padrone). È proprio una ragione ideologica, quella che ci fa ribollire il sangue: qualcosa che riguarda nel profondo la nostra visione della vita. Ed è l’idea che ogni persona debba decidere che cosa fare di sé stessa, per il semplice fatto che ogni persona si appartiene. “Io sono mia”: ricordate? Quale slogan, dei tanti fin qui risuonati, è più basico, più universale, più facile da capire?
Questo principio (ognuno si appartiene) è recente per tutti gli esseri umani. Per le donne, recentissimo. Per gli omosessuali, ancora più recente. Diciamo, per brevità, che è una conquista della modernità e, sempre per brevità, della società occidentale, che di tanti vizi è sede, ma anche di qualche virtù.
I vincoli tribali, castali, familiari, hanno avuto per millenni il sopravvento sul principio, anzi sull’istinto di autodeterminazione individuale. Ma pur così recente, questo principio, anzi questo istinto, è evidentemente potentissimo. Muove i nostri sentimenti, solleva la nostra indignazione se lo vediamo violato, e addirittura punito con la morte. E contagia (grazie al cielo!) anche le altre culture. Le mette a repentaglio. Le mina nel profondo, perché l’individualismo sfascia i vincoli arcaici, uno per uno.
L’individualismo crea libertà e disordine, un pauroso, meraviglioso disordine. Ma solo da quel disordine potrà rinascere una socialità non opprimente, tra liberi e tra uguali.

(Michele Serra)
 
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view post Posted on 15/6/2021, 11:06
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Il dosaggio del vaccino

Non riesco più a leggere una sola riga sull’argomento vaccini.
Non credo sia incoscienza: devo ancora fare la seconda dose, mi sento pienamente coinvolto, e direi che niente, negli ultimi mesi, sia stato socialmente più rilevante della campagna di vaccinazione di massa. Credo sia saturazione.
Se non mi entra in testa più niente, al riguardo, è perché ho letto e sentito, da quando siamo in pandemia, circa un milione di volte la parola vaccino. Con tutto il corollario di opinioni, previsioni, statistiche, ordini e contrordini, pareri di esperti e pareri di passanti. Un bolo gigantesco che da un certo momento in poi non sono stato più in grado di assimilare.
La saturazione è un processo di autodifesa. Si chiudono dei ricettori, si ostruiscono delle aperture, ci si chiude per sfinimento.
Siamo adulti e vaccinati (appunto) e dunque sappiamo bene che l’informazione è un valore della democrazia. Che il cittadino disinformato — perché è escluso dal circuito o per menefreghismo suo — non è un buon cittadino. Ma sul dosaggio, ancora non siamo diventati bravi. Né il venditore, né il cliente.
Sia chi somministra informazioni, sia chi le riceve, non ha trovato la misura.
Dovessimo fare uno studio scientifico sull’informazione e il Covid, credo ci accorgeremmo che le informazioni utili e verificate sono state appena una parte, forse anche minore, del totale. Il resto era emotività, retorica confezionata per fare audience, concorrenza tra bancarelle adiacenti (il mercato è mercato). L’esistenza delle autorità sanitarie, che decidono anche per mio conto, mi è stata, da un certo punto in poi, di grande sollievo.

(Michele Serra)
 
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view post Posted on 20/6/2021, 11:58
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Anche i templari

L'idea di un partito unico di centrodestra con dentro tutto il pensabile e anche l’impensabile, europeisti e sovranisti, liberali e populisti, fascisti e antifascisti, Orbán e Merkel, Putin e Draghi, Predappio e Strasburgo, non ha ovviamente alcuna possibile lettura politica, almeno nel senso tradizionale del termine: anzi, può reggere solo alla condizione che nessuno, là dentro, parli di politica. Si azzufferebbero dopo pochi secondi.
Non per questo è impossibile che si realizzi. La politica in senso stretto (la battaglia delle idee, si diceva un poco pomposamente una volta) interessa, a destra, solo a una ristretta quota di praticanti e di intellettuali: lodevoli, ma perdenti. Si ha ancora memoria del folle tentativo di Gianfranco Fini, con tanto di think tank, di mettere nero su bianco un progetto di destra europea moderna e liberale con i controfiocchi: ma superava le dieci pagine e bastò questo a decretarne l’insuccesso.
Perché la destra italiana, mi scuso per la rudezza, elettoralmente parlando è soprattutto il luogo di chi non vuole rotture di balle. Che è una maniera molto diffusa e perfino comprensibile di vedere il mondo, ma difficilmente genera, diciamo così, idee e programmi. La sinistra, che è rompiballe per definizione, complicatrice, ficcanaso, mai contenta, è dunque il naturale nemico dell’italiano di destra, che non ha troppo tempo da dedicare alla politica e si accontenta di sapere di avere votato per qualcosa può essere
qualunque cosa, dal neofascista al tardo-einaudiano, purché non sia sinistra.
Dunque, se fossi Salvini, Meloni, Berlusconi, insisterei. E anzi, recluterei anche i Templari, tanto nessuno se ne accorge.

(Michele Serra)
 
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view post Posted on 27/6/2021, 09:49
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Ci mancava la porchetta

Chissà che cosa avrebbero scritto Trilussa, Flaiano e Gianni Mura del monumento alla porchetta in Trastevere, con conseguente insurrezione vegana. Per la serie “ci mancava solo questa”, come se non bastasse tutta l’altra carne già al fuoco, tutte le liti già in corso.
L’opera, a una distratta ispezione da remoto, non appare solenne come il Dito di Cattelan in piazza della Borsa a Milano. Forse perché è sdraiata, forse perché il maiale, nonostante il grugno, assomiglia più a un cane, forse perché è penalizzata da un titolo, “dal panino si va in piazza”, che puzza di movida e dunque aggrava la posizione dell’artista.
Sicuramente un bravo giovane, in ogni modo, studente della Rome University of Fine Arts (me cojoni!, si dice a Trastevere), che ha agito non per protervia, ma su sollecitazione delle autorità locali, nell’ambito di un progetto (quando leggete l’espressione: nell’ ambito di un progetto, mettete mano alla pistola) di "riqualificazione di otto piazze romane”.
Essendo troppo impegnativo riqualificarle pulendo per terra, o invitando i capannelli birrosi di turisti e di indigeni a berciare di meno, o chiudendo al traffico di motorini spetazzanti e automobili strombazzanti le millenarie pietre sacre alla Storia, come direbbe il candidato Michetti, ecco l’idea di abbellirle con l’arte del Terzo Millennio.
Un tentativo coraggioso. Ma ignaro del fatto che il ruolo del critico, nel Terzo Millennio, è passato dagli Albino Longhi e dai Federico Zeri ai social, specie nel format “vergogna!”, popolarissimo. Vergogna di qua, vergogna di là, il monumento funebre al porco non evoca magnate dalla Sora Lella, ma la consueta spirale di recriminazione e accuse.

(Michele Serra)
 
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view post Posted on 4/7/2021, 11:38
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Perché si parla tanto della libertà

Chi si domanda come mai la questione dei diritti personali abbia assunto tanto peso politico, magari a scapito della macro-questione del lavoro, dovrebbe leggersi il manifesto dei sovranisti europei, firmato da Meloni e Salvini a nome del 40% (mamma mia!) degli elettori italiani.
Questo manifesto, con parole di invidiabile chiarezza, dispone che il futuro degli europei rinneghi il disordine imposto da un imprecisato radicalismo delle élite, e ritorni all’ordine già indicato dal fascismo e qui riverniciato come “valori tradizionali”: Dio, Patria, Famiglia, che non sono esattamente new entry. Il Dio dei cristiani, la Nazione senza contaminazioni “mondialiste”, la famiglia tradizionale contrapposta a ogni altro genere di con-fusione.
Chi non rientra nel triplice assetto, non rompa le scatole. Se gli va bene, rimarrà zitto e buono nel suo angolino. Se si ribella, verrà tacciato di “attività antipatriottiche” e finirà nei guai.
A parte lo spavento che molteplici minoranze (religiose, politiche, sessuali) sono legittimate a provare, visti i precedenti novecenteschi e le attuali cose turche, ungheresi e polacche, è evidente che questo è uno scontro che investe in pieno la società nel suo complesso: dunque le maggioranze. È lo scontro tra la democrazia così come la intendiamo, e un modello autoritario che pretende di escludere ciò che non è conforme. Così come il fascismo, il neofascismo sovranista, quando parla di lavoro, può perfino dire qualcosa “di sinistra”. Ma quando parla della vita delle persone, divide in modo drastico, drammatico.
E ci aiuta a capire meglio perché a sinistra si parla tanto della libertà delle persone.

(Michele Serra)
 
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view post Posted on 11/7/2021, 11:42
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Dove finiremo signora mia

Se il divorzio diventa legale, un minuto dopo vostro marito scappa di casa con una ballerina.
Ai tempi di quella memorabile campagna politica (era il 1974), argomenti di questo calibro erano adoperati spesso e volentieri dalla propaganda antidivorzista. Non è cambiato molto, in mezzo secolo, se una gentile signora, garante per l’infanzia della Regione Umbria, annuncia che se passa la legge Zan, gli italiani si dedicheranno alla poligamia, all’incesto, al sesso con i bambini, con gli animali e perfino “con le cose”. Pratica, quest’ultima, che meriterebbe un approfondimento tecnico-scientifico.
L’idea è sempre la stessa: se apri uno spiraglio alla libertà, quella ti distrugge la casa. La libertà è disordine, e dunque bisogna mantenere l’ordine.
A questa idea, che è fondamento del pensiero reazionario, si può dare una veste paranoica, rendendosi ridicoli, ed è il caso della signora umbra. Oppure una veste più conciliante, e direi più civile, invitando alla prudenza: è la distinzione tra i reazionari, tendenzialmente fuori di testa, e i conservatori, che spesso hanno qualcosa di intelligente da dire.
Entrambe le categorie, però, reazionari e conservatori, tendono a omettere un elemento decisivo: il caos era già compreso, eccome, nel precedente ordine. Idealizzare il passato significa barare al gioco. L’incesto, la violenza sessuale, l’abuso dei minori, nonché la discriminazione e l’odio per chi non è conforme ai canoni previsti, non sono stati introdotti da alcuna legge. Ci sono sempre stati. Sono la faccia oscura della vita. Non possono essere espunti dal catalogo delle cose umane, che è virtuoso e infame al tempo stesso. Perfino il sesso “con le cose”, signora mia, non ci crederà, ma è roba vecchia.

(Michele Serra)
 
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view post Posted on 12/10/2021, 12:13
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Foucault e i saluti romani

I disordini romani di ieri certificano in modo definitivo l’egemonia politica dei fascisti sul movimento No Vax. È relativamente poco importante sapere se si tratti di una scelta strumentale, che varrebbe per qualunque altra forma di rivolta contro le odiate istituzioni, oppure di effettive affinità.
Certo diventa ben difficile, per tutti, affrontare il fenomeno No Vax senza tenere conto del pesante cappello politico che su quelle posizioni grava. A sbraitare contro la «dittatura sanitaria», non solo in Italia, è fondamentalmente la destra estrema, e Trump e Bolsonaro sono stati gli indiscussi leader mondiali del negazionismo.
Esiste, seppure assai minoritario, anche un “novaxismo” di sinistra, che mette in discussione il diritto dello Stato di limitare le libertà individuali, temendo la sorveglianza e il controllo del potere sulla vita dei cittadini.
Un pensiero “alto”, volendo, e ben strutturato nelle parole di filosofi che avrebbero però scarse possibilità di citare Foucault in mezzo agli ultras romanisti e laziali e ai nazisti veneti, che preferiscono, di norma, un pensiero più sbrigativo.
Capita, nella storia degli uomini, di trovarsi davanti a un bivio davvero brutale, o di qua o di là, e siccome le sfumature sono importanti dispiace, in quei momenti, essere costretti a trascurarle. Ma il bivio è proprio un bivio, così si manifesta dalla notte dei tempi: o si va di qua, o si va di là, manca il tempo per architettare una terza via. Né con lo Stato né con i No Vax è un lusso che nessuno può concedersi, specie nel momento in cui il muro del vaccino, e di tutte le altre misure (sì, costrittive), sta finalmente arginando la pandemia. Lo Stato sta vincendo, ed è una vittoria dei cittadini vaccinati.

(Michele Serra)
 
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view post Posted on 12/10/2021, 17:23
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Le attenuanti di un rivoltoso

A differenza dell’assalto a Capitol Hill, l’assalto romano (e romanesco) alla Cgil è stato meno telegenico. Nessuno Sciamano con elmo cornuto, dominava l’antropologia fascista classica, maschi rapati tra i trenta e i sessanta entusiasti di bullizzare il mondo. È un tipo umano arcaico e a suo modo un evergreen, che ha avuto tempo e modo di ricostruirsi con tutta calma, indisturbato, spesso anche omaggiato con biglietti gratis da presidenti conigli, soprattutto nelle curve degli stadi, che da almeno due decenni sono la palestra del nuovo fascismo italiano, nonché del nuovo fascismo europeo.
A portare un poco di verve in quella folla fondamentalmente triste ci ha pensato il capo di “IoApro”, signor Passaro, che ha documentato e messo in Rete il reato del quale è stato tra gli attori. Non ripeteremo, qui, osservazioni già fatte a proposito della irresistibile tentazione di sparare nei social immagini che testimoniano spietatamente contro di noi, e non solo in senso giudiziario.
Non solo i ragazzini, anche persone apparentemente adulte, come il signor Passaro, cadono vittime del proprio smartphone.
A Milano si dice, quasi amichevolmente, “bel pirla”, e si è detto tutto.
Piuttosto, colpisce apprendere dai giornali che il signor Passaro, quando non assalta sindacati, è un “brand manager di food franchising”.
Insomma, vende roba da mangiare. Se davvero si vuole indagare sulla frustrazione sociale come motore principale dei moti di piazza in corso, consiglio questa riflessione: quanta frustrazione sociale ci vuole per trasformare un lavoro onesto e normale, ristoratore, in “brand manager di food franchising”?
Se fossi l’avvocato di Passaro, lo metterei tra le attenuanti. «Al mio cliente era stato fatto credere di essere un brand manager. Di qui la sua ribellione».

(Michele Serra)


:lol2: :roll1: :jumpy:
 
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view post Posted on 13/10/2021, 17:26
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L’uomo che disturba i pompieri

Dopo i fatti di Roma, la pretesa del Salvini che non si parli affatto di fascismo, ma di «condanna della violenza politica da ogni parte provenga», ha qualcosa di veramente ottuso (dunque, di comico). È come se di fronte a un incendio qualcuno facesse presente ai pompieri che ci sono anche le alluvioni e i terremoti. Con l’idrante in mano, il pompiere risponderebbe: «Siamo d’accordo, buon uomo, ci sono anche le alluvioni e i terremoti. Ma questo è un incendio, dunque o ha intenzione di darci una mano a spegnerlo, oppure per cortesia si levi di torno, che impiccia».
Il problema del Salvini è che ha tanta energia e buona volontà, è un omone attivo, ancora quasi giovane: ma gli manca il ritmo. Non ha orecchio, direbbe Jannacci. Dice e fa spesso la cosa sbagliata nel momento sbagliato, come nella memorabile estate del Papeete (a proposito: ci sono passato, è un posto carino, speriamo riesca ad affrancarsi dal marchio, penalizzante, di club privé di un capoccia).
Nello specifico, poi, dire che «la violenza va condannata da ogni parte provenga» è, da parte del Salvini, un notevole autogol. Perché violenta è la sua comunicazione social, violente le sue citofonate, violenti i suoi esordi politici cantando Forza Etna, violenta la sua sbrigativa maniera di risolvere a frasette da due soldi i problemi del mondo, violento ostentare il rosario per autobenedirsi nei comizi, violento promuovere a eroe nazionale un poveretto che ha ammazzato un ladro.
Per parlare contro la violenza in modo così ecumenico bisogna essere Gandhi, o Capitini, o san Francesco. Le persone normali, come il Salvini, dovrebbero usare prudenza, e come prima cosa guardarsi allo specchio.

(Michele Serra)
 
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view post Posted on 21/10/2021, 11:41
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Dite qualcosa di destra

Finché a criticare la destra, a partire dalla paurosa gracilità della sua componente liberale, sono quelli di sinistra, cambierà ben poco. E anzi, la nomea di “elitarismo” che grava sulla sinistra, giusta o sbagliata che sia, ne uscirà ogni volta rafforzata, perché è impossibile tacere un sonante disprezzo per la demagogia becera che sprizza dagli attuali leader della destra italiana (emuli del Berlusconi delle origini, se non si vuole fare finta di niente).
La grande sorpresa sarebbe che, a rendere trascurabili e indebite le critiche della sinistra, fosse la destra stessa, qualche suo leader inedito o qualche suo esponente pensante e stimabile (faccio il nome di Guido Crosetto), che a parte l’inevitabile seppure tardiva presa di distanze dal fascismo, tremenda zavorra soprattutto nel Paese che l’ha inventato, dica finalmente qualcosa di destra: tipo che bisogna studiare, che si rispettano le leggi e le regole, che educazione e gerarchia sono pezzi decisivi del pensiero conservatore di ogni epoca, che il mito della borghesia, nella formazione di uno spirito nazionale sobrio, laico e soprattutto non provinciale, conta almeno tanto quanto il mito del popolo, e forse, se si è davvero di destra, conta anche qualcosa di più.
Non c’è nessun secondo fine nell’invocare, come controparte, una destra decente, democratica e autorevole. Sarebbe un salto di qualità per tutto il Paese. La sinistra se ne gioverebbe enormemente, costretta a litigare sui temi del lavoro, della redistribuzione dei redditi, delle tasse, non più sugli elmi cornuti e sulle turbe No Vax. Una destra seria sarebbe molto più vaccinata della sinistra.

(Michele Serra)
 
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view post Posted on 28/10/2021, 16:35
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Il centrosinistra d’Arabia

Il destino ha voluto che Matteo Renzi fosse a Riad, laddove la parola omosessuale è semplicemente impronunciabile, mentre sul suo manipolo di senatori si addensavano i sospetti di avere affossato la legge Zan. Ovviamente ognuno è libero di promuovere o bocciare una legge, il Parlamento esiste proprio per questo. Ma se davvero l’esultanza da stadio della destra italiana è dipesa anche dalla posizione, diciamo così non entusiasta, di Italia Viva sulla legge Zan, siamo liberi anche noi, semplici elettori, di trarne le dovute conseguenze.
Il Rinascimento arabo del quale Renzi parla a gettone non contempla, tra le sue opzioni, né i pari diritti delle donne né quelli (per carità!) delle minoranze sessuali. Si disse, ai tempi, che Renzi aveva qualche pecca, come leader del Pd, in termini di diritti del lavoro, ma qualche merito nel campo dei diritti della persona: la legge Cirinnà testimonia a suo favore. Ora la gran prudenza nell’ arginare l’omofobia e la transfobia (questo, non altro, con qualche limite formale ma una sostanziale chiarezza, cercava di fare la legge Zan) lascia pensare che Matteo d’Arabia sia stato la più clamorosa svista di tutti i tempi nella storia della sinistra italiana.
Lo attende un radioso futuro -è giovane, ci ha il fisico- dentro quel grande incontro di wrestling che è la nascita del Nuovo Centro, già irto di partitini e leaderoni, più vanità che voti. Ma la sua appartenenza al campo del centrosinistra, di qui in poi, si fa davvero improbabile. A meno che ci si riferisca al centrosinistra arabo.

(Michele Serra)
 
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view post Posted on 11/11/2021, 17:17
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E lo hanno pure fatto vescovo

A me questo monsignor Viganò, che protetto dal suo bel cappellino da vescovo ci spiega che qualcuno «ha ucciso deliberatamente i contagiati per farci accettare lockdown, mascherine e coprifuoco», non fa ridere per niente. Perché la pazzia non fa ridere, la menzogna non fa ridere, la calunnia non fa ridere. Né la libertà di espressione può essere invocata a protezione di qualunque oscenità sgorghi da bocca umana, men che meno se chi la produce è un uomo di potere come questo signore.
Chi ha «ucciso deliberatamente» gli ammalati di Covid? Come mai un magistrato non convoca il Viganò e gli chiede ragione delle sue parole, che da sole varrebbero l’apertura di un fascicolo per il reato di strage? Perché una trasmissione seguita e un conduttore autorevole (Floris) mandano in onda questo comizietto orribile come se fosse la boutade di un pazzariello, seguita, come sola chiosa, da un «che Dio lo perdoni» pronunciato da un Vespa particolarmente pretesco, presente in circa sedici trasmissioni contemporaneamente per promuovere la sua strenna annuale?
Non è Dio che deve perdonare il Viganò: sono i medici, gli infermieri, i volontari che si sono fatti un mazzo tanto, spesso a rischio della vita, per salvare gli ammalati di Covid. E spero proprio che non lo perdonino mai, il Viganò, per avere osato dire che in qualche ospedale “qualcuno” avrebbe deciso di uccidere persone intubate e impotenti per ragioni politiche, per servire un complotto, per onorare un contratto con Big Pharma, o per una a caso delle paranoie negazioniste. In uno studio televisivo, tra uomini di mondo, di un Viganò si preferisce sorridere. Confesso che mi sono incazzato: anche con chi sorrideva in studio. Si vede che non sono un uomo di mondo.


(Michele Serra)
 
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view post Posted on 18/11/2021, 13:14
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Il complotto dei complottisti

Il complottista? È colui che complotta. E perché complotta? Complotta per dimostrare che il complotto esiste per davvero. Dunque lo costruisce pezzetto per pezzetto, attingendo ai suoi fantasmi (se è un po’ fuori di testa) oppure falsificando consapevolmente la realtà, se è un eversore o un depistatore o un destabilizzatore, tre categorie che nel nostro Paese hanno una lunghissima tradizione.
Questo viene da pensare leggendo dell’impresa della deputata (Gesù, deputata…) Sara Cunial, nota per essere una No Vax della prima ora e per poco altro di rilevante. La deputata avrebbe accompagnato in un carcere italiano due funzionari americani per “interrogare”, ovviamente senza alcun diritto e al di fuori di qualunque regola, un detenuto, ingegnere informatico, ritenuto in possesso di informazioni utili sul cosiddetto Italygate, il fantomatico piano dei “poteri forti” per derubare Trump della vittoria elettorale.
Per inseguire le frottole paranoiche di QAnon, fino a un anno fa molto ben piazzate alla Casa Bianca, c’è dunque chi si dà da fare non solo su Telegram, non solo manipolando il comprendonio altrui (e abusando del proprio). Esce dalla trama virtuale e cerca con ogni mezzo di darle forma reale, come se la realtà stessa dovesse adattarsi al videogame costruito nelle infinite ore trascorse a navigare in quel mare di dicerie, malanimo, superstizione che sarebbe, poveri noi, la “controinformazione” dei nostri giorni.
Il complotto dei complottisti ha uno scopo preciso: boicottare la realtà, perché la realtà è il loro peggiore nemico. Invincibile, si spera.


(Michele Serra)
 
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view post Posted on 23/11/2021, 17:49
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Un rischio da non correre

C'è chi rischia la pelle per fare il reporter su un fronte di guerra. Molti giornalisti e fotografi (pagati sempre peggio, tra l'altro) lo fanno. Ma rischiare la propria incolumità per seguire una manifestazione No Vax, ha senso?

Me lo sono chiesto dopo l'ennesimo pestaggio di una giornalista (Selvaggia Lucarelli: solidarietà a lei) aggredita da un energumeno in una piazza No Vax. E non è una domanda retorica: è una domanda funzionale, riguarda lo scopo stesso dell'informazione, che è cercare di capire meglio la realtà, i problemi, i conflitti.

La guerra si può raccontare. Il suo orribile farsi ha comunque una logica, ragioni economiche, religiose, ideologiche, politiche, tribali armano gli uomini. Mettere a fuoco quelle ragioni serve a capire per quali cause migliaia di persone uccidono e muoiono. Se la guerra è uno dei motori della storia - e purtroppo lo è - bisogna guardarla in faccia. Dunque scapicollarsi in Afghanistan, in Crimea, nel Corno d'Africa, nel Kurdistan, è un rischio che vale la pena correre.

Ma andare al Circo Massimo per sentirsi sputare e insultare da alcuni ossessi, e poi colpire al volto da uno di costoro, a che serve? Le frasi urlate sono le stesse ripetute all'infinito sui social, la dittatura sanitaria e bla-bla, le sappiamo già a memoria, niente di utile, di nuovo, di specialmente efferato o specialmente demente può essere aggiunto.

Per cogliere che cosa muove nel profondo il fenomeno No Vax, e per dimostrare ascolto e rispetto ai suoi infelici attori, non servono giornalisti, servono psichiatri e psicologi. Un esercito di psichiatri e psicologi. Così almeno la dittatura sanitaria, tanto evocata, avrebbe una sua evidenza.


(Michele Serra)
 
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view post Posted on 15/1/2022, 10:28
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Perdere la guerra e non saperlo

Come quei soldati giapponesi rimasti alla macchia dopo il '45, i No Vax hanno perso la guerra, ma non lo sanno. La loro sconfitta è conclamata: pur essendo stretta minoranza, sono la maggioranza di quelli che intasano ospedali e terapie intensive. Ma a loro non vale ripeterlo, sarebbe inutile, parole al vento, si sono costruiti una loro miniatura di realtà ed è lì, ormai, che abitano. Pazienza, ripetano le loro litanie e si balocchino con le loro fole, come quel patetico professor Mattei che si paragona agli accademici che rifiutarono di prestare giuramento al fascismo. Vale la pena, però, ripeterlo a noi, e per noi: i vaccini sono stati uno scudo contro la morte e contro il collasso sociale. Non c'è dato che non lo indichi: uno per tutti il rapporto tra i contagiati e i morti prima e dopo l'arrivo del vaccino. Piuttosto che intimorirci o demoralizzarci per le urla di quella minoranza, posseduta dai suoi fantasmi, dovremmo dunque essere contenti dell'ampia risposta di fiducia e ragionevolezza che una larga maggioranza di italiani ha messo in campo. È un caso, questo, nel quale “maggioranza silenziosa” ha un significato sano. C'è un quid di conformismo e di sopraffazione, implicito nel concetto di “maggioranza”, che questa volta si dissolve. Senza scomodare la scienza, sono stati il buon senso e il realismo a organizzare la fila. L'istinto di conservazione della specie e il principio di solidarietà con gli altri. La sopraffazione è stata tutta a carico della minoranza, che ha scaricato sulla collettività le sue scelte e ancora le rivendica, anche se è in un letto di ospedale, affidata alle cure di medici e infermieri accusati, fino a un respiro prima, di essere servi del sistema.

(Michele Serra)
 
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