Alla ricerca del forum perduto

Il Dizionario delle parole perdute

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icon12  view post Posted on 8/7/2011, 14:58
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liberamente libero

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BUZZO

«Mettiamoci di buzzo buono». Se non fosse per questo detto, che si tira fuori solo quando si deve fare un lavoro impegnativo, questa parola sarebbe sparita.
Invece quando ero bambina s'usava ancora. Ricordo che, vedendo la zia che si gonfiava nel ventre a dismisura, chiesi alla nonna quale malattia le fosse venuta e lei toscaneggiando mi disse all'orecchio: «Nessuna malattia: dentro quel buzzo c'è un cittino!»
Infatti, quando nacque il mio cuginetto, il buzzone della zia sparì ed io capii che la cicogna era solo un uccello e niente più.
(Annarosa Lazzeri)

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view post Posted on 11/7/2011, 11:00
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ABBASTA

Dal verbo “abbastare”, forma arcaica di “bastare”. Nel suo taccuino di guerra, mio padre scriveva, la vigilia di Natale del 1940: Ora sono imboscato alla mensa sotto ufficiali a fare il cuoco. Oggi ho preparato tutto io, speriamo che vadi tutto bene, e che non li avveleni. In Grecia siamo sempre allo stesso punto, scommetto che piano piano ci pappano tutta l’Albania. In Grecia prendiamo le botte, in Africa pure, l’America tra poco dichiarerà guerra. Abbasta che si sbrigano a vincere o noi o loro, almeno finisce tutto, e andiamo a casa.
(Sergio De Cristofaro)

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view post Posted on 12/7/2011, 16:15
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GHIRIBIZZO

Capriccio. Dalla finestra della casa della mia infanzia si scorgeva in lontananza il Porto di Mare, il grande specchio d'acqua che avrebbe dovuto collegare Milano al mare. Di fatto quel progetto non si è realizzato, rimanendo scritto nel libro dei sogni milanesi. Durante la calura delle estati di quel tempo ormai lontano, a mio nonno “gli saltava il ghiribizzo” (così diceva la nonna) di andare a tuffarsi in quelle acque nonostante la pericolosità dei mulinelli.
(Annarosa Lazzeri)

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view post Posted on 16/9/2011, 18:45
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CAMPORELLA

Provavo una grande invidia, il lunedì, quando certi miei amici raccontavano d'essere andati in camporella. Io, timido e insicuro, non c'ero mai riuscito. Dopo anni e anni, finalmente mi capitò una buona occasione, ma sul più bello fra l'erba sbucò una biscia e la mia bella, spaventatissima se ne fuggì.
(Lelio Scanavini)

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view post Posted on 11/10/2011, 10:04
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COCUZZA


Davanti agli occhi mi passano le sequenze del film con la recita della filastrocca che terminava con: tutto il cocuzzaro. Per quanti collegamenti faccia, non riesco a rammentare né il titolo del film e neppure il regista. Le immagini iniziali sono il filmato nazista di un’adunata oceanica; si sente la voce cantilenante della canzoncina che, arrivata alla fine, accompagnava la stravolta immagine di guerresca memoria. La distruzione con la presumibile sparizione di milioni di “teste”?
Nel grande vuoto della memoria, mi rimane il finale del film: una coppia anziana, cammina e sorride, contornata dal bosco inondato di luce, si tengono vicini. Si amano incuranti del mondo.
Cocuzza: testa, zucca. Al plurale: soldi, meraviglia
(Anna Maria Ercilli)

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view post Posted on 13/10/2011, 14:25
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PINZILLACCHERA


Noi bambini ci incontravamo nel cortile di un compagno di scuola; il movimento e i giochi di abilità erano il nostro svago preferito. Per riprendere fiato, ci divertivamo con la ricerca delle parole difficili. Chi indovinava riceveva un alto punteggio e magari un premio (un dolce?).
Pinzillàcchera non si trovava nella nostra parlata comune, non riuscivamo a stanare quella parola. Qualcuno è corso a casa per sfogliare un dizionario, così l'inezia si è diffusa fra noi.
(Anna Maria Ercilli)

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Gilberte
view post Posted on 14/10/2011, 11:15




CITAZIONE (bergotte @ 16/9/2011, 19:45) 

CAMPORELLA

Provavo una grande invidia, il lunedì, quando certi miei amici raccontavano d'essere andati in camporella. Io, timido e insicuro, non c'ero mai riuscito. Dopo anni e anni, finalmente mi capitò una buona occasione, ma sul più bello fra l'erba sbucò una biscia e la mia bella, spaventatissima se ne fuggì.
(Lelio Scanavini)

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Bergotte tu prova a dire "andare in camporella" a un quindicenne oggi e vedi un pò che succede ...minimo ti guarda in modo strano e pensa : ma questo che sta a dire? " ..poi se scatta la curiosità di sapere cosa significa, e questo succede quasi sempre di solito, e glielo spieghi, esclamerà ...come minimo eh ..e sottolineo come minimo.. " ah andare a trombare! e lo poteva dire prima!
Ora qui bisogna specificare una cosa e fare un distinguo: trombare l'esclamerà chi si esprime discretamente in italiano e se poi ti capita di confrontarti con la variegata comunità locale, bhè allora sentirai i più pittoreschi idiomi a gogò proprio :D
 
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view post Posted on 22/10/2011, 14:57
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ACCIDERBA


La mia prima festa di capodanno fu in casa della mia amica Gabriella che abitava a pianterreno e quindi lì si poteva anche far baccano. Erano gli anni delle canzoni di Modugno. Si cantava tutti Un uomo in frac e i ragazzi , forse per quello, si erano vestiti elegantemente di nero. Ma anche le ragazze avevano curato il loro vestito da sera. Ricordo che io misi una gonna a ruota intera (quando facevo il giro di valzer si apriva come un ombrellone!), avevo le scarpe col tacco a spillo ed un monumento di capelli grazie alla cotonatura ad imitazione della cantante Mina che allora urlava Brrrum le mille bolle blu. Prima di uscire di casa salutai mio nonno, che era appisolato sotto la mensola dell'apparecchio radio; quando aprì gli occhi, sorpreso esclamò : «Acciderba!».
Quell’esclamazione fu per la sorpresa e la meraviglia di vedere sua nipote per la prima volta non più come una bambina, ma come una "signorina" che stava andando a ballare.
(Annarosa Lazzeri)

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view post Posted on 29/10/2011, 09:19
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BALOCCHI


« ... alla tua piccolina non compri mai balocchi...»: lo cantava anche la mia mamma questo ritornello strappalacrime che annunciava una bimba in punto di morte. Io correvo sulle sue ginocchia, mi facevo coccolare e alla fine le chiedevo che il giorno dopo mi portasse fuori dallo stabilimento dove lavorava (Tana-cera per calzature) l’ennesima scatoletta di lucido da scarpe per poter allungare con lo spago il mio trenino di un vagone. Quelle scatolette gialle, tonde, col galletto nero stampato sul coperchio, erano i balocchi dei bimbi delle operaie del tempo di guerra. Un centinaio di madri come la mia le trafugavano infilandosele nelle maniche per eludere la perquisizione che dovevano subire alla fine del loro faticoso turno di lavoro, mentre i loro mariti erano al fronte a combattere, loro malgrado, una sciagurata guerra.
(Annarosa Lazzeri)

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Gilberte
view post Posted on 30/10/2011, 12:16




io non direi a una bambina : vuoi che ti compri un balocco?
..eppoi quella quella canzone così triste...

uhm se ci penso mi viene da associarla
alla scena di quel film con Anna Magnani mi pare
"Bellissima" di Visconti dove la bambina
con dei lacrimoni allunga le braccia tese verso
la madre..........:cry:
 
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view post Posted on 30/10/2011, 15:46
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E' indubbiamente una parola, come si direbbe oggi, retro' ma la sua sonorità, il suo riempirmi la bocca nel pronunciarla, mi piace molto e non disdegnerei di usarla con la mia bimba.
E' simpatica anche l'etimologia:

2e4c2e

 
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view post Posted on 31/10/2011, 10:44
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la serpe in seno al forumismo

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Sì, è vero, balocco suona proprio bene. :wub: :a208.gif:
 
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Gilberte
view post Posted on 31/10/2011, 12:06




pensa te se ti potesse dire : badaluccami mio figlio per un pò, sto andando a fare la spesa ..

noo forse balocco come giocattolo è più carino......forse eh? :P
 
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view post Posted on 4/11/2011, 15:13
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liberamente libero

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GARGAROZZO (gola)


Negli anni Cinquanta ai bambini che soffrivano di recidivanti mal di gola venivano tolte le tonsille con molta facilità. Per fortuna, nelle epoche successive, grazie alla scoperta di farmaci nuovi, questi organi cominciarono ad essere curati e anche oggi, nel limite del possibile, vengono conservati al loro posto. Mi ricordo una visita straordinaria a domicilio del medico, il bravo Dr.Pasetti (arrivava in bicicletta con la borsa affrancata alla canna), il quale chiese a mia madre un cucchiaio, me lo schiacciò sulla lingua, mi fece dire “Aaaaa...”, scosse la testa verso mia madre ed emise la diagnosi e la cura: «Tonsillite. Intanto facciamo delle pennellature per disinfettare questo gargarozzo birichino e poi ci rivedremo...». La sera sentii i miei nonni che dicevano sottovoce: "Poverina, deve strappare le tonsille...". Ancora oggi, quando sento quel verbo, oppure la parola "gargarismo" che mi ricorda il doloroso gargarozzo, un brivido m'assale sebbene sia passato oltre mezzo secolo!
(Annarosa Lazzeri)

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Gilberte
view post Posted on 4/11/2011, 23:34




ricordo quando tolsi le tonsille il forte bruciore che mi impediva
di ingoiare qualsiasi cosa, la scorpacciata di gelati che
dovevo ingurgitare e la sciarpa di lana gialla che misi
al collo nonostante fosse giugno
 
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28 replies since 8/7/2011, 14:58   377 views
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